Lettera a una me stessa ventenne

Cara giovane me,

hai vent’anni, ti senti un puntino nel mondo e allo stesso tempo hai voglia di spaccarlo. Sorridi, ma spesso hai gli occhi pieni di lacrime e le braccia piene di segni. E la testa piena di sogni. Ti piace litigare, far vedere che sei la più forte, che hai ragione, che il dramma è il tuo pane quotidiano e la lotta è ciò per cui sei nata. Trovi un fascino quasi nobile nell’essere vittima delle circostanze e ti senti un po’ più viva quando prendi decisioni impulsive. Sbatti la testa ovunque, per sicurezza, proprio perché non sai dove sbatterla. Sai quello che vuoi, ma non hai il coraggio di andare a prendertelo: è più facile ribellarsi a tutto quello che non vuoi – cioè tutto tutto-, ma impiegare ogni energia per questo tuo volerti dimostrare diversa, è limitante.

Abbandoni le persone perché sai che tanto ne troverai di nuove, organizzi feste per non pensare ma nel mezzo ti diverti e parlate di tutto e collezionate bei ricordi, un po’ studi e un po’ lavori perché prendere una scelta significherebbe assumersi le responsabilità che tu temi tanto. E ancora una volta lascerai che siano le circostanze a scegliere per te.

Soffrirai come un’anima in pena perché nell’amore ci credevi tanto, ma non esiste quello perfetto che ti saresti aspettata tu. Ti butterai in balia del vento perché quando tocchi il fondo è più facile scavare che risalire. Sarai nelle tue condizioni peggiori. Ti affamerai, ti farai del male, piangerai fino a smettere di respirare, fino a perdere le forze che ti reggono in piedi.

Ma non sei un completo disastro, anche se il tuo inconscio crede di sì, e forse è per questo che manda sempre tutto a puttane. È quasi confortante stare sempre male, perché è quella l’unica condizione che veramente conosci e che, perciò, sai gestire.

Volevi viaggiare, ma tutto quel dolore ti terrà ferma, insieme a tutti quei legami tossici che ti circondano. Solo più avanti capirai che andarsene allora sarebbe stata una fuga, che non era il momento, e che sarebbe arrivato poi, insieme al benessere.

Non so cos’è che ti salverà. In alcuni momenti ho davvero pensato che ci avresti lasciato le penne. Ma non era il tuo momento, non era il tuo destino. Chissà qual è, dunque; e qual è la tua missione in questo tempo su questa terra. Forse lo sappiamo entrambe.

E sappiamo anche cos’è che ti terrà qui. Prima di tutto la scrittura, il fatto che anche tra le lacrime e il sangue tu scriva, per non dimenticare, per dare un senso a questa storia che pare così insensata: la tua. A quel dolore che tanto ti piace romanzare e poeticizzare. Forse tra qualche anno capirai che non importa che ci sia un senso, l’importante è vivere nel mentre e darci un senso.

In secondo luogo, una personcina inaspettata ti stravolgerà la vita e lì inizierà la rivoluzione. La voglia di star bene, di essere felice per insegnare la felicità, la responsabilità che ci assumiamo nella nostra vita perché è molto meglio che essere vittime, l’amarti per poter amare qualcun altro. Facendolo per lei, capirai che lo starai facendo anche per te.

Farai fatica per disimparare tutto ciò che hai creduto per una vita. Ti sveglierai alle cinque per migliorarti, per sentirti in potere, riprenderai in mano ciò che hai mollato pensando che non ti interessasse, che non facesse per te e che “sei una che molla”, come ti hanno ripetuto per vent’anni. Inizierai cose nuove al di fuori della tua zona di comfort, cambierai persone, andrai via da dove non starai bene, a volte alla cieca. Non so se sarà incoscienza o coraggio, ma col senno di poi ti dico che a qualcosa servirà.

Hai vent’anni, ti senti un fallimento e tante volte pensi “questa volta è la fine”. Ma non lo sarà. Saranno sempre nuovi inizi, dolorosi ma garantiti, emozionanti, sconvolgenti, inaspettati. Sarà una nuova primavera, non è un caso se sei nata in questa stagione che tanto ti restituisce vitalità.

Posso solo dirti: credi in te stessa. Ché tutta la fiducia e le belle parole degli altri sono utili, sì, ma non potranno mai permetterti di essere, fare e avere ciò che ti consentirà invece la tua propria autostima. Non lasciare che il tuo potenziale resti inespresso, le stelle sono fatte per brillare e la notte fa sì che emergano.

Non chiuderti all’amore per paura che ti venga tolto: ne hai una riserva infinita. Sentire di più non è una punizione, è un dono che imparerai ad incanalare senza lasciarti travolgere.

Abbi fede in ciò che accade e fidati di te stessa per prendere le tue decisioni, nessuno può farlo al posto tuo. Osa, sbaglia, cadi e rialzati, colleziona attimi di splendore, emozionati, studia leggi e impara, ridi canta balla scrivi viaggia e continua a dare amore, non per avere qualcosa in cambio, ma perché è ciò che ti dà serenità. Ritagliati sempre un po’ di tempo da perdere nel modo in cui preferisci.

Le persone andranno e verranno, i lavori pure, gli hobby, le case, i soldi… quello che resta sei tu: io ci investirei abbastanza, per non dire il più possibile.

Avrei voluto dirtelo prima, so che ne avresti avuto bisogno, ma non ero capace di farlo: ti voglio bene, e non so come farei senza di te. Grazie per aver scavato a fondo perché da laggiù ho preso uno slancio potentissimo che mi ha catapultata tra le nuvole, e com’è bella la vi(s)ta da quassù.

Non aver paura dei cambiamenti. Interèssati alle novità e sii curiosa: potresti scoprire tante meraviglie.

Non giudicare dalla prima impressione, non opporre resistenza e non etichettare tutto. La vita non è giusta o ingiusta, la vita accade e va bene così, trarrai ciò che ti serve, ciò che ti piace… il resto lascialo andare. Non siamo fatti per tutti e non tutto è fatto per noi. Dentro di te c’è già tutta la pace di cui hai bisogno, la troverai togliendoti di dosso ciò che non ti appartiene.

Non accontentarti di ciò che non ti soddisfa solo perché pensi di non poter chiedere di meglio: puoi.

Impara a dire di no. Non c’è nulla di nobile nel sopportare ciò che non ci va, anche se ci hanno insegnato a credere il contrario. Ci vuole molto più coraggio a darsi il permesso di essere felici, lì sì che potresti rischiare qualcosa, a stare nella mediocrità no. Lasciati stravolgere. Cambia idea ogni volta che ti va.

Supponendo che niente sia verità, puoi scegliere tu a cosa credere. Scegli bene.

Non permettere agli altri di definirti e non vergognarti di essere te stessa, non è così scontato al giorno d’oggi. Circondati di persone che credono in te e che ti appoggiano, non che ti buttano giù e ti fanno sentire come se non valessi niente. E fidati delle tue sensazioni. Non importa avere ragione, importa stare bene ed essere allineati con ciò che si è.

Ricordati che ogni volta che cadrai ci sarò io a tenderti una mano per tirarti su. E tante persone care. Tante salvezze.

Se ti guardo ora che hai vent’anni, vedo una bella ragazza solare, ma piena di paure che non ha il coraggio di ammettere a se stessa, piena di una rabbia che non sa esprimere e di convinzioni che la portano solo a soffrire. Aggrovigliata in un guazzabuglio senza capo né coda. Ti assicuro che tra dieci anni sarai diventata un casino più ridimensionato. Avrai qualche ruga, qualche capello bianco, ma sorriderai molto di più. Sarai molto più leggera, avrai smesso di farti tanti problemi e vorrai molto più bene a te stessa e alla tua vita. Ti sarai stancata di arrabbiarti e di sprecare tempo ad essere infelice.

Forse tra altri dieci o vent’anni ti renderai conto che quelle che ho scritto ora sono un sacco di cazzate, ma nel presente stanno funzionando e del futuro non posso né voglio sapere niente. Riguardo al passato, posso solo ripeterti “grazie” per non aver mollato. Forse quella fiamma che ti arde in petto è più forte del male.

Ricordati che lo scopo non è non fallire, ma provarci e godersela nel mezzo. Qualcosa ne uscirà. Vivi nell’amore, non nella paura.

Alessia, quasi 30 anni